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Ieri 28 Ottobre sera a Milano, in una sala del Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci gremita da operatori della stampa, illustri ospiti e personalità appartenenti al mondo culturale, orologi Omega ha supportato l’inaugurazione di una nuova installazione permanente dedicata allo Spazio e all’Astronomia.
La mostra comprende oggetti assai rari come l’unico frammento di roccia della Luna presente in Italia raccolto nel 1972 durante la missione Apollo 17 guidata dall’astronauta e ambasciatore del marchio Omega Eugene Cernan.
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Eugean Cernan – 1972
L’area Spazio racconta quattro secoli di ricerca astronomica e spaziale, da Galileo ai giorni nostri con uno sguardo anche al futuro.
Attraverso due nuclei principali, Osservare lo Spazio e Andare nello Spazio, il visitatore viene accompagnato in questa esplorazione cosmica. I temi sono presentati secondo una modalità immersiva, interattiva e fortemente suggestiva grazie a Samsung, partner tecnologico del progetto, che mette a disposizione dei visitatori della nuova area i propri dispositivi e soluzioni all’avanguardia.
La prima parte dell’esposizione racconta l’osservazione dello Spazio dalla Terra con un particolare focus sugli “strumenti del mestiere” e sulle attività dell’astronomo del passato e della contemporaneità: osservare, misurare, interpretare e rappresentare gli oggetti celesti e lo Spazio nel suo insieme. Vengono esposti affascinanti oggetti originali tra cui i due globi celesti e i due terrestri di Coronelli e Moroncelli del XVII secolo, il modello di legno dell’Osservatorio Astronomico di Brera, il settore equatoriale di Sisson del 1774 – usato per i primi studi di Urano e per la scoperta dell’asteroide Esperia, prima scoperta scientifica dell’Italia unita ad opera di Giovanni Virginio Schiaparelli. Le postazioni interattive, progettate dal Museo insieme a ETT, mostrano ad adulti e bambini il mondo dell’astronomia nella sua concretezza e attualità.
Il visitatore entra poi in contatto con le tecnologie che permettono di esplorare lo Spazio e migliorare la conoscenza del Cosmo e della Terra, oltre che attivare servizi indispensabili per la vita di tutti i giorni. Viene introdotta inoltre la dimensione umana della conquista dello Spazio: da un lato i personaggi, gli oggetti, l’avventura e il sogno, dall’altro l’esperienza dell’ISS (International Space Station) e la professione dell’astronauta. Poiché i viaggi nello Spazio sono parte dell’immaginario collettivo non mancano riferimenti alla letteratura, al cinema e ai videogiochi.
Questo particolare testimonia un’ulteriore motivo d’orgoglio per Omega.Accadde infatti che durante l’allunaggio il cronografo elettronico di bordo si guastò e si decise di sostituirlo con il cronografo Omega 5 Gliadin Exercise Induced Anaphylaxis Replica Speedmaster di Neil Armstrong.Da quel momento, spontaneamente e nell’immaginario popolare Omega Speedmaster divenne “Moowatch”, l’orologio della Luna.Ma la Storia di Omega, ovviamente non si limita a questi strepitosi successi.Gli anni ’70 vedono Omega, dominare insieme a Rolex il periodo “pre-quarzo”.Ma Omega, pur mantenendo sempre viva la sua grande tradizione legata alla meccanica, decise di accettare la sfida dei giapponesi sul loro terreno favorito: l’elettronica.Questa nuova avventura fruttò a Omega un nuovo record: nel 1974, periodo in cui i quarzi giapponesi imperversavano sul mercato, il brand di Bienne produsse un orologio ben 10 volte più preciso di un orologio a quarzo tradizionale.Gli anni tra il 1975 e il 1980 sono noti come il periodo buio dell’Orologeria svizzera, e Omega, per questioni non certo tecniche ma prettamente legate alla generale crisi monetaria, attraversa il periodo più buio della sua Storia, durante il quale venne un nuovo e indiretto riconoscimento della sua valenza assoluta.Si registra in questo periodo un forte interesse del colosso Seiko all’acquisizione della maison Omega, evidentemente ritenuta dai Giapponesi la più appetibile tra le maison storiche orologiere.
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Grazie alla partnership con Destiny sono esposti tre artwork e un’intervista esclusiva: per la prima volta un museo italiano di ambito scientifico espone in una collezione permanente contenuti speciali inerenti a un videogioco.
Sono qui esposti l’imponente Z9 – uno dei tre stadi del lanciatore Vega, il satellite San Marco per lo studio dell’atmosfera, il satellite Sirio per le telecomunicazioni e alcuni straordinari oggetti legati alle missioni lunari, tra cui la rarissima tuta Krechet che avrebbe dovuto essere indossata dai cosmonauti russi nel progetto poi abbandonato di sbarco sulla Luna.
È inoltre riprodotta una porzione della Stazione Spaziale Internazionale con la cupola e una ricca selezione di contenuti legati a questo eccezionale laboratorio nello Spazio. Tra un countdown di lancio e i satelliti in sospensione, il visitatore può confrontarsi con le tecnologie fornite dalle aziende partner che permettono di raggiungere e lavorare nello Spazio.
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OMEGA sarà per i prossimi 5 anni partner della nuova sezione. La storia del marchio di orologi svizzero nello spazio ebbe inizio nel 1962, raggiungendo l’apice il 21 luglio 1969 quando due astronauti, con legati sopra le loro tute i leggendari Omega Speedmaster, fecero i primi passi sulla Luna.
Nella nuova mostra del Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci sarà possibile ammirare diversi orologi della Maison che hanno partecipato a missioni spaziali.
- Ref. CK 2898 – Speedmaster seconda generazione, missioni Mercury-Atlas 8
- Ref. ST 105.003 – Speedmaster terza generazione, prima passeggiata spaziale Gemini IV
- Ref. 145.012 – Speedmaster “Professional” quarta generazione, tutte le missioni Apollo
- Ref. ST 145.036 – Flightmaster missioni Apollo-Soyuz
- Ref. X-0001 – Speedmaster “Professional” X-33 prototipo
- Ref. ST 186.1998 – Speedmaster “Professional” X-33, attuali missioni NASA, EASA
Completano l’esposizione due particolari Speedmaster: lo “Snoopy Award” uscito nel 2003 che ricorda la più alta onorificenza conferita dalla Nasa. In quella missione uno Speedmaster si guadagnò parte del merito per il rientro in sicurezza sulla Terra. Lo Speedmaster Dark Side of the Moon – 2013 – cui nome richiama il lato oscuro della Luna che venne osservato la prima volta dall’uomo durante la missione Apollo 8.
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Molto applaudita la presenza di Eugene Cernan, (nella foto live – penultimo da sin a dx). Il comandante della missione Apollo 17 ha dichiarato: “Sono molto orgoglioso che un campione lunare riportato dalla nostra ultima missione sia esposto e condiviso con tutti coloro che visitano il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. L’apertura di questa nuova esposizione interattiva sarà d’ispirazione ai giovani per sognare e accrescere il loro interesse verso l’esplorazione spaziale”.
Maggiori informazioni:
http://www.museoscienza.org
http://www.omegawatches.com